SERVIZI DI TELEFONIA PREINSTALLATI SULLA SIM: LA CORTE DI GIUSTIZIA EU SI È PRONUNCIATA
Ennesima batosta per le compagnie telefoniche italiane. Questa volta a sanzionare il comportamento tenuto dai grandi operatori è stata la Corte di Giustizia dell’Unione Europea interpellata dal Tar del Lazio per una questione pregiudiziale di interpretazione della normativa europea sulle pratiche commerciali scorrette. Inizialmente era stata l’AGCM a infliggere una sanzione a Wind Tre e Vodafone Italia per avere queste ultime venduto schede SIM con servizi a pagamento preinstallati (es. segreteria telefonica e navigazione internet) senza preventiva comunicazione al consumatore. La sanzione è stata successivamente impugnata avanti la Giustizia Amministrativa che si è chiesta se la normativa italiana sulle pratiche commerciali aggressive e sulla fornitura di servizi non richiesta fosse conforme alle direttive europee sullo stesso tema. La Corte di Giustizia UE, con le sentenze gemelle C-54/17 e C-55/17 ha affermato che nella nozione di “fornitura non richiesta” di cui all'allegato I, punto 29, della direttiva 2005/29/CE rientra perfettamente il comportamento tenuto da Wind e Vodafone, ovvero l’aver dotato le SIM di servizi preimpostati e a pagamento senza informare il cliente della loro esistenza e del loro costo al momento dell’acquisto.