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RIFORMA FALLIMENTARE: cosa cambia?

Il Senato lo scorso 11 ottobre ha dato il via libera al disegno di legge n. 2681 per la riforma della legge fallimentare e delle procedure concorsuali. Il governo avrà 12 mesi di tempo per adottare uno o più decreti legislativi che andranno a riscrivere integralmente la normativa in esame e non solo: la delega, infatti, ha ad oggetto la riforma delle procedure concorsuali, la disciplina della composizione della crisi da sovraindebitamento e il sistema dei privilegi e delle garanzie. In breve alcune linee guida che introducono elementi anche profondamente innovativi:

- il termine “fallimento” sarà eliminato e verrà sostituito con l’espressione “liquidazione giudiziale”. È previsto, inoltre, il potenziamento del curatore circa la sua legittimazione a promuovere o proseguire specifiche azioni giudiziali;

- una disciplina ad hoc riguarderà i gruppi di impresa la cui definizione sarà modellata sulla nozione civilistica di direzione e coordinamento ex art. 2359 cod. civ.:

- verrà riformato l’istituto del concordato preventivo in particolare l’ammissibilità di concordati liquidatori se necessari a soddisfare almeno il 20% dei creditori chirografari e l’eliminazione dell’adunanza dei creditori in quanto saranno stabilite modalità telematiche.