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Per stabilire i confini tra i fondi contano più rogiti e testi che le mappe catastali cambiate nel tempo

Per stabilire i confini tra due fondi contano più i testi e i rogiti che le mappe catastali che nel tempo sono variate su disposizioni dell’ufficio competente. Va infatti sottolineato che è nel giudizio di regolamento di confini, che ha per oggetto l’accertamento di un confine obiettivamente e soggettivamente incerto tra due fondi, il giudice ha un ampio potere di scelta e di valutazione dei mezzi probatori acquisiti al processo, in ordine ai quali il ricorso alle indicazioni delle mappe catastali costituisce un sistema di accertamento di carattere meramente sussidiario, al quale, cioé, si pone riferimento solo in assenza di altri elementi idonei alla determinazione del confine. A sancirlo è la sentenza 23682 del 19 novembre 2015 della seconda sezione civile della Cassazione che ha accolto il ricorso di un proprietario teso a negare la servitù di passaggio a un vicino che sosteneva che quel tratto era di sua esclusiva proprietà.