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NESSUN COSTO AGGIUNTIVO IN BOLLETTA SE SI PAGA IN POSTA

Con due decisioni gemelle (n. 26760 e 26761), l’Autorità garante per la concorrenza ha multato due aziende fornitrici di gas ed energia elettrica per aver addebitato ai loro clienti costi aggiuntivi legati alla modalità di pagamento scelta, nei casi di specie il bollettino postale. Secondo l’Agcm infatti, tale comportamento risulterebbe contrario all’art. 62, comma 1 del Codice del Consumo (Dlgs 206/2005) il quale proibisce di “imporre ai consumatori, in relazione all’uso di determinati strumenti di pagamento, spese per l’uso di detti strumenti, ovvero nei casi espressamente stabiliti, tariffe che superino quelle sostenute dal professionista”. Le aziende si sono difese giustificando le maggiorazioni come “costi di collection” e sostenendo che l’addebito diretto in conto corrente offrisse garanzie contro il rischio di insoluto e le spese per morosità, ma ciò non è bastato far cambiare idea all’organo giudicante. Il consumatore è perciò invitato a prestare particolare attenzione alle bollette e a tutte le spese che gli sono poste a carico dai fornitori di energia.