La collaboratrice domestica può essere licenziata anche se incinta
La sezione lavoro della Cassazione con la sentenza n. 17433/15, ha sancito che non sussiste il divieto di licenziare la domestica solo perché è incinta, bocciando così il ricorso di una donna contro la sentenza di merito che aveva respinto l’istanza finalizzata ad ottenere la condanna del suo datore di lavoro - presso cui aveva lavorato come baby-sitter e domestica - al pagamento della retribuzione dalla data di licenziamento in poi. La Cassazione rigetta il ricorso della colf dicendo che, considerato sia il D.lgs n. 151/01, sia la legge n. 1204/71, il recesso non può essere considerato illecito o comunque discriminatorio, non essendo per legge vietato licenziare, in ambito di lavoro domestico, la lavoratrice in stato di gravidanza.