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DIVORZIO: QUALI CONSEGUENZE SE IL CONIUGE MUORE DURANTE IL GIUDIZIO?

La Corte di Cassazione a Sezioni Unite, con la sentenza n. 20494/2022, si è pronunciata sulle conseguenze della morte di uno dei coniugi durante il giudizio di divorzio.

A seguito del decesso del marito nel corso di un giudizio di divorzio al fine dell’ottenimento di un assegno divorzile, la ex moglie riassumeva il processo, che era stato interrotto, nei confronti degli eredi del de cuius. Il decesso era avvenuto dopo che era stata pronunciata la sentenza parziale di cessazione degli effetti civili con prosecuzione del giudizio ai fini dell’attribuzione di un assegno.

Parte resistente riteneva che la prosecuzione della domanda fosse superflua alla luce del fatto che il decesso di per sé comportava la cessazione di ogni legame matrimoniale.

La Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha affermato che “Il fatto generatore del diritto all'assegno in favore dell'ex coniuge è la sentenza di accertamento costitutivo del giudice”, e che “l'attribuzione dell'assegno di divorzio avviene all'esito dell'esercizio di un'azione, in cui il processo è elemento costitutivo indispensabile dell'effetto giuridico […]”.

La Corte ha poi precisato che, pur dopo il decesso del coniuge in corso di causa, un interesse di fatto alla prosecuzione del giudizio possa esistere in capo al coniuge che voglia ottenere un assegno divorzile.

Secondo la Corte il caso della morte della parte nel giudizio di divorzio non va quindi considerata come una cessazione della materia del contendere e "Nel caso di pronuncia parziale di divorzio sullo status, con prosecuzione del giudizio al fine dell'attribuzione dell'assegno divorzile, il venir meno di un coniuge nel corso del medesimo non ne comporta la declaratoria di improseguibilità, ma il giudizio può proseguire nei confronti degli eredi, per giungere all'accertamento della debenza dell'assegno dovuto sino al momento del decesso".