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DIVORZIO: NUOVA RELAZIONE E DIRITTO AL MANTENIMENTO

Nella recentissima sentenza n. 28778/2020, la Suprema Corte di Cassazione si è di nuovo occupata della possibilità di revocare l'assegno di mantenimento riconosciuto al coniuge più debole in presenza di una nuova relazione stabile e duratura.

Nel caso di specie, una donna, in tempo successivo alla sentenza di divorzio, aveva iniziato una relazione stabile e duratura con un uomo, integrando in concreto la fattispecie della cd. famiglia di fatto.

La Corte d’Appello di Reggio Calabria aveva comunque disposto per il ricorrente l’obbligo di corrispondere alla ex moglie 400 euro mensili e aveva respinto l’appello nel quale lo stesso chiedeva la revoca dell’assegnazione della casa coniugale.

Tradizionalmente, la giurisprudenza maggioritaria esclude al partner che inizia una nuova relazione, basata sulla convivenza "more uxorio", il diritto di pretendere di essere mantenuto dall'ex-coniuge. Su tale orientamento restrittivo si è basata la recentissima pronuncia in epigrafe indicata, la quale ha sottolineato che l'ex coniuge può perdere il diritto a percepire l'assegno di mantenimento, anche senza bisogno di convivenza. Sarebbe sufficiente, infatti, secondo la Suprema Corte, anche un semplice relazione sentimentale, non suggellata da una vera e propria convivenza.

Nella sentenza della Cassazione si legge che quello della ex moglie col nuovo compagno è un rapporto consolidato “caratterizzato da ufficialità, nonché fondato sulla quotidiana frequentazione con periodi più o meno lunghi di piena ed effettiva convivenza”. Pertanto, la Suprema Corte sancisce che: "il diritto all'assegno divorzile […] può essere revocato nel caso in cui il coniuge più debole abbia una relazione sentimentale con periodi più o meno lunghi di convivenza, tanto da considerare come stabile la nuova unione." Pertanto, ciò che rileva è la definitiva scelta di un coniuge di chiudere definitivamente la propria vita matrimoniale affidando la propria vita affettiva alla sorte di una diversa relazione sentimentale, non rilevando se la nuova coppia risiede o meno nella stessa abitazione.