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DIVORZIO: LA CASA VA AI FIGLI, I GENITORI DOVRANNO ALTERNARSI

Con il decreto n. 314/2024 la Corte d’Appello di Torino ha rigettato il ricorso di una donna che aveva impugnato la sentenza di separazione del Tribunale di Cuneo con la quale era stata previsto l’affidamento condiviso delle due figlie, di 4 e 7 anni, la “formale” assegnazione della casa alla donna ma anche il diritto del padre ad alternarsi nella casa familiare nella cura delle figlie con correlato obbligo della madre ad allontanarsi dalla casa in detti periodi.

La recente decisione dei giudici si sviluppa sulla scia di quanto già precedentemente affermato dalla Corte di cassazione nel 2023 (ordinanza n. 6810/2023) la quale aveva previsto la possibilità di affidare la casa familiare ai figli minori, in un giudizio intrapreso dai genitori al termine della loro convivenza.

Nel caso di specie, entrambi i genitori possedevano altri immobili ad uso abitativo, pertanto, i giudici, mettendo al centro la relazione di ciascun genitore con le minori, hanno stabilito l’assegnazione della casa famigliare alle figlie con turnazione di entrambi i genitori nella stessa, al fine di tutelare il primario interesse delle minori. Gli stessi, infatti, nella settimana in cui non sono di “turno” possono restare nelle loro rispettive abitazioni senza aggravio di costi e, se le abitazioni di proprietà non fossero di loro gradimento, possono metterle in locazione e con i proventi sceglierne altre più consone.

Tale decisione si pone in un’ottica del tutto allineata con il principio, anche di diritto comunitario, che individua l’interesse del minore come preminente rispetto a tutti gli altri interessi coinvolti con la conseguenza che le decisioni che coinvolgono minori devono essere compatibili con questo fondamentale principio evitando gli stessi possano essere turbati, oltre che dalla fine del matrimonio dei propri genitori, anche da un ambiente circostante in costante cambiamento.

Si osserva, tuttavia, che una simile decisione da parte dei giudici è possibile solo quando vi sia una seria e concordata organizzazione tra i genitori, che sia proprio orientata ad alternarsi nell’abitazione familiare per tutelare il benessere dei propri figli.