DIRITTO DI FAMIGLIA: Assegno divorzile, la Cassazione “corregge il tiro”
La Cassazione è tornata sul tema caldo del calcolo dell’assegno divorzile, oggetto della storica sentenza n. 11504 del maggio 2017, confermando la linea già segnata pochi mesi fa ma fornendo nello stesso tempo nuove indicazioni sull’interpretazione da dare alle norme della legge sul divorzio. Se oggi l’assegno deve essere calcolato (o ricalcolato: è infatti possibile rivolgersi al giudice per ottenere una revisione di quanto precedentemente stabilito) non tenendo più conto delle condizioni economiche e del tenore di vita pregressi, ciò non esclude che la giurisprudenza precedente torni in vigore qualora un coniuge non sia autosufficiente perché non ha mai lavorato o ha smesso di lavorare in costanza di matrimonio oppure non si possa collocare sul mercato del lavoro per ragioni oggettive (es. motivi di salute, di età, ecc.). Quindi sarà sempre il giudice di merito ad avere l’ultima parola, gravando su di lui il compito di valutare concretamente la situazione patrimoniale e personale del caso singolo sottopostogli.