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DIRITTO ALL'OBLIO: IL DIRITTO AD ESSERE DIMENTICATI SU INTERNET

Come noto, ciascun utente della rete può pubblicare notizie, foto, video, audio ecc. relativi a soggetti terzi.

È peraltro possibile che il diretto interessato ritenga che tali contenuti siano dannosi per la sua reputazione oltreché lesivi della sua privacy. Si pensi all’ipotesi frequente di un giornale online che pubblica sul suo sito internet un articolo che riferisce di una condanna inflitta ad una persona o di un pignoramento iniziato nei confronti di qualche soggetto o, più in generale, del coinvolgimento di qualcuno in un’indagine penale o tributaria.

Tali notizie, una volta pubblicate online, possono essere facilmente reperite da chiunque utilizzi i classici motori di ricerca (es. “Google”): questo meccanismo informatico è la “indicizzazione” che consente, appunto, di trovare agevolmente -anche accidentalmente- pagine o siti internet presenti nelle banche dati dei motori di ricerca online (è infatti sufficiente inserire alcune parole chiave nell’apposito canale di ricerca -p.e., nome e cognome di una persona- affinché tra i risultati compaiano i “link” a siti internet e, di conseguenza, ad articoli o contenuti multimediali).

Ebbene, in queste ipotesi il diretto interessato, al fine di evitare che notizie pregiudizievoli ed offensive continuino ad essere di pubblico dominio, può ottenere -a certe condizioni- la rimozione dai motori di ricerca di tutti i link e riferimenti che rimandano ai contenuti online in questione invocando il c.d. “diritto all’oblio”.

Il meccanismo che consente la rimozione di tali link dai motori di ricerca e, di conseguenza, l’impossibilità di trovare agevolmente certi contenuti presenti in rete, è la “deindicizzazione”. Va precisato che la deindicizzazione non comporta l’eliminazione della notizia pregiudizievole: per eliminarla occorrerà rivolgersi direttamente al responsabile del trattamento di quel dato (nell’ipotesi considerata, il giornale online) e chiederne la cancellazione dal proprio sito internet.

Per far ciò, naturalmente devono concorrere due condizioni:

  1. a) possibilità di contemperare il diritto alla reputazione e alla riservatezza del privato e il diritto di cronaca e l’interesse pubblico alla conoscenza di certe informazioni (rileva p.e. il ruolo ricoperto dal soggetto privato nella vita pubblica);
  2. b) il link di cui si chiede la rimozione deve riferirsi a notizie risalenti nel tempo (qualche anno).

Si consideri peraltro che la più recente giurisprudenza (da ultimo Corte di Cassazione, prima sez. civile, ordinanza n. 7559/2020) ritiene sufficiente ed idoneo il rimedio della deindicizzazione della notizia con mantenimento della stessa nell’archivio cartaceo e digitale del giornale. Il risultato così raggiunto permette infatti di evitare di far rinvenire notizie mediante una ricerca meramente esplorativa (si pensi alla ricerca che un datore di lavoro può fare nei confronti di un aspirante dipendente immettendo in Google soltanto il nome e cognome oppure alla ricerca che può eseguire un soggetto prima di concludere un contratto con un altro soggetto).

Come attivarlo. La richiesta di deindicizzazione va rivolta direttamente al titolare del motore di ricerca da cui si vogliono eliminare i link in questione. Google, p.e., ha messo a disposizione un modulo online attraverso cui indicare in particolare un indirizzo mail di contatto, il link che s’intende eliminare, la motivazione, e la copia di un documento d’identità del richiedente. Ricevuta la richiesta di deindicizzazione, Google deve obbligatoriamente “lavorarla” ed in tempi brevi.

Nel caso in cui il destinatario della richiesta di cancellazione rimanga inadempiente, l’interessato può rivolgersi direttamente al Garante della Privacy o all’Autorità Giudiziaria.

Alla luce dell’esperienza maturata anche dal nostro Studio, peraltro, la soluzione più efficace è quella di richiedere la deindicizzazione direttamente al giornale online mediante richiesta via pec e, in caso di mancato riscontro positivo, adire senz’altro il tribunale competente. In questo modo, infatti, si ottiene la deindicizzazione della notizia in relazione a tutti i motori di ricerca.