CONTRATTI: PRELIMINARE IL MANCATO PAGAMENTO DI UNA SOLA RATA CONFIGURA UN GRAVE INADEMPIMENTO?
La Cassazione, con ordinanza n. 26313/2024, ha affermato che nella valutazione del comportamento delle parti il giudice non può isolare singole condotte di una delle parti per stabilire se costituiscano motivo di inadempienza a prescindere da ogni altra ragione di doglianza dei contraenti, ma deve, invece, procedere alla valutazione sinergica del comportamento di questi ultimi, attraverso un'indagine globale e unitaria dell'intero loro agire, anche con riguardo alla durata del protrarsi degli effetti dell'inadempimento.
Nel caso di specie, Tizia conveniva in giudizio davanti al Tribunale di Matera Caio, chiedendo di accertare l'inadempimento di quest'ultimo rispetto al contratto preliminare di vendita immobiliare stipulato tra le parti e di accertare la legittimità del suo recesso dal contratto, con condanna del convenuto alla restituzione del doppio della caparra.
Tizia sosteneva di avere versato, rispetto al prezzo complessivo di euro 48.000, euro 5.000 al momento della sottoscrizione del preliminare ed euro 20.000 nei successivi 30 giorni, che era poi previsto il pagamento di euro 23.000 entro il 31 luglio 2008 e di non avere potuto onorare tale scadenza non avendo ricevuto in tempo utile un finanziamento richiesto e che la data del pagamento era stata spostata con consenso di Caio al 30 settembre 2008.
Si costituiva Caio, deducendo che nessun accordo era stato raggiunto in ordine alla possibilità di posticipare la data del pagamento di euro 23.000 e che con lettera del 10 settembre 2008 aveva contestato l’inadempimento di controparte, con conseguente diritto di ritenzione della caparra ricevuta;
Il Tribunale di Matera rigettava la domanda di Tizia accogliendo le conclusioni di Caio, in particolare, il Tribunale riteneva che, in mancanza della prova di un accordo volto a spostare la data di pagamento della terza rata, la domanda attorea non poteva essere accolta, in quanto l'inadempimento dell'attrice rivestiva i caratteri della gravità e della non scarsa importanza.
La Corte d'appello di Potenza confermava la sentenza del giudice di merito, pertanto Tizia ricorreva per cassazione, la quale, in accoglimento del ricorso, cassava con rinvio la sentenza impugnata.
Secondo la Corte di Cassazione, infatti, la Corte d’appello si era limitata a considerare il profilo del mancato pagamento della rata prevista per il 31 luglio 2008, focalizzando su quest’unico elemento la sua indagine.
In tal modo il giudice d’appello non aveva considerato che il giudice non può isolare singole condotte di una delle parti per stabilire se costituiscano motivo di inadempienza a prescindere da ogni altra ragione di doglianza dei contraenti, ma deve, invece, procedere alla valutazione sinergica del comportamento di questi ultimi.
La Corte d’appello avrebbe dunque dovuto considerare che la ricorrente aveva unicamente chiesto un rinvio del pagamento di una parte del prezzo, profilo che attiene all’esecuzione del contratto e si era detta disponibile a versare tale somma entro la data fissata per la conclusione del contratto definitivo.